Un
consulto di Cartomanzia può essere d’aiuto in quei momenti di difficoltà, quando la nostra vita si ferma ad un bivio e non sappiamo quale strada scegliere e dove andare, quando abbiamo bisogno di fermarci un attimo a fare un quadro chiaro della nostra situazione, di ciò che ci sfugge per poter risolvere e affrontare al meglio le problematiche che ci stanno a cuore. Le carte possono aiutare a scavare nel profondo portando alla luce, dubbi, timori, ansie… analizzando i vari aspetti della nostra vita possono farci comprendere come comportarci, aiutando a volgere gli eventi a nostro favore e a non fare passi falsi. Per questo motivo, la
cartomanzia, per essere compresa, deve essere fatta a mente serena. Se ti aspetti miracoli o “ bacchette magiche” e non sei preparato psicologicamente ad affrontare un eventuale responso negativo evita di chiedere un consulto. Un responso è sempre un’indicazione, Mai una sentenza! Il destino è scritto in parte ma il libero arbitrio può renderti artefici di esse. Le carte possono portare alla luce, alla tua conoscenza e alla tua attenzione ciò che non va e che dev’essere cambiato e probabilmente è qualcosa che già senti dentro di te, ma hai difficoltà a farci i conti. Un
consulto di cartomanzia non risolverà magicamente i tuoi problemi , ma potrà aiutarti a trovare la giusta strada. Sarai sempre e comunque TE e la tua energia interiore a risolvere le cose che non vanno… I
tarocchi faranno luce su questa energia, aiutandoti ad incanalarla..
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tarocchi sono le pagine del libro della vita di ognuno di noi, ci parlano del passato, ci raccontano il presente, fatto di emozioni, situazioni e desideri e ci aiutano ad affrontare e a costruire il nostro futuro.
I
tarocchi ci aiutano a fare chiarezza, illuminano la nostra strada, ci aiutano a capire ed ad entrare in sintonia con gli altri. Possiamo capire meglio chi abbiamo di fronte ed indagare sui suoi sentimenti e i suoi problemi, ricordando che non sempre tutto è come sembra in apparenza.
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consulto di cartomanzia possiamo chiarire i nostri dubbi, trovare soluzioni e fare scelte migliori.
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tarocchi risvegliano il TUO POTERE PERSONALE per aiutarti a fare le scelte giuste e CREARE IL TUO FUTURO, REALIZZARE I TUOI DESIDERI.
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Le origini dei
Tarocchi si perdono nella leggenda… infinite sono le origini che gli si attribuiscono.
Diversi sono i filoni di pensiero: per alcuni studiosi gli zingari, che nel Medioevo sarebbero stati i soli detentori della cartomanzia, li avrebbero portati in Europa dall’Egitto; per altri li avrebbero portati in Europa i Crociati, in particolar modo i Templari, da Istraele; altri ancora collocano la loro nascita in India o in Cina.
Ciò che la storia afferma con sicurezza è che i primi documenti che si riferiscono ai Tarocchi risalgono al tardo Medioevo, quando i potenti iniziarono ad interessarsi a questo gioco ed incominciarono ad essere emesse le prime proibizioni al popolo dei giochi d’azzardo con le carte. Tuttavia, non è chiaro se sin dall’inizio si utilizzassero mazzi completi di 78 carte o solo in un secondo tempo fossero messi insieme i 22 Arcani Maggiori e i 56 Arcani Minori.
La maggior parte degli studiosi considera i 22 Arcani una creazione italiana, mentre i 56 Arcani Minori sembrano derivare da mazzi arabi importati in Europa nel Medioevo; la fusione dei due separati mazzi probabilmente risale alla seconda metà del XIV secolo.
Con l’aiuto di strumenti quali l’incisione su stampi di legno o di rame, i giochi di carte si diffusero molto rapidamente. Già nel XVI secolo un gioco di
Tarocchi modificato, conosciuto con il nome “Tarocco di Marsiglia” divenne molto popolare.
Ancora oggi in alcune zone europee il Tarocco viene usato per giocare.
Solo nel XVIII sec. i
Tarocchi vengono considerati dal punto di vista esoterico, quando Court de Gobelin, appartenente alla massoneria, nell’ottavo volume della sua enciclopedia “Mondo primitivo” (1781) afferma che l’origine dei Tarocchi è egiziana: i Tarocchi sarebbero geroglifici appartenenti al libro di Toth. Il dio Toth era considerato dagli Egizi uno dei primi re egiziani e l’inventore del sistema di scrittura a geroglifici. Dall’Egitto i Tarocchi si sarebbero diffusi in Europa grazie ai Gitani. Court de Gobelin pubblica anche una copia dei Tarocchi di Marsiglia a cui elimina un’infinità di dettagli, inoltre li modifica aggiungendo uno zero al Matto, aggiungendo una gamba al tavolo del Bagatto, battezzando l’Arcano XIII senza nome La Morte, disegnando l’Appeso in piedi, pretendendo così di correggere gli errori dell’originale.
Nel 1793 un indovino di moda, il parrucchiere Aliette, sotto lo pseudonimo di Eteilla, revisiona ulteriormente il mazzo tradizionale aggiungendo carte e alterando arbitrariamente gli Arcani fondamentali, creando un Tarocco fantasioso che mette in relazione con l’astrologia e la Cabala. Successivamente, Eliphas Levi (1816-1875) disegna un’ ulteriore versione esoterica del Tarocco di Marsiglia, associa i 22 Arcani Maggiori alle lettere dell’alfabeto ebraico e rinnega i 56 Arcani Minori; Gerard Encausse (1865-1917), sotto lo pseudonimo di Papus, crea un Tarocco i cui personaggi si presentano in vesti egiziane.
Da allora vengono scritti migliaia di libri in cui diversi autori affermano di avere scoperto la vera origine dei Tarocchi. La parola Tarocco sarebbe egiziana (TAR: cammino; RO, ROS, ROB: reale), ebrea (TORA: legge), latina (ROTA: ruota; ORAT: parla), sanscrita (TAT: il tutto; TAR- O: stella fissa) ecc. Diversi gruppi etnici e religiosi e diverse società segrete ne rivendicano la paternità.
Si creano diversi mazzi per uso divinatorio e alle illustrazioni classiche si affiancano simbologie legate al mondo esoterico. Ogni nuovo mazzo di Tarocchi che viene creato racchiude la soggettività del suo autore e la sua visione del mondo e la struttura originale del Tarocco viene modificata dai diversi occultisti.
Arthur Edward Waite (1857-1942) per far combaciare i 22 Arcani Maggiori con le 22 vie dell’Albero della Vita che uniscono le dieci Sephirot scambia il numero VIII della Giustizia con il numero XI della Forza e traforma L’Innamorato negli Amanti.
Aleister Crowley (1875-1947), occultista appartenente all’Ordo Templi Orientis, cambia i nomi, i disegni e l’ordine delle carte: la Giustizia diventa il Giudizio, la Temperanza diventa l’Arte, il Giudizio diventa Eone.
Quando si osservano le carte dei Tarocchi nel loro complesso simbolismo ci si accorge che gli archetipi raffigurati sono universali. Ad esempio la Ruota (Arcano X) è presente nelle mitologie e cosmogonie di tutti i popoli (mondo greco, egiziano, azteco, cinese ecc.). Tuttavia è indubbio che nei 22 Arcani sono ravvisabili i simboli del Cristianesimo esoterico, si pensi solo all’Arcano XX il Giudizio. Quindi, se l’ispirazione simbolica è universale, i Tarocchi sono il risultato di una rielaborazione medioevale occidentale. Ma oltre a simboli cristiani si possono individuare anche simboli ebraici e musulmani. Si può quindi ipotizzare che un gruppo di saggi appartenente a tutte e tre le credenze abbia concordato di depositare le conoscenze esoteriche dell’antichità in un mazzo di carte, celandole sotto l’aspetto innocente di un gioco che, in quanto tale, era destinato ad una larga diffusione tra il popolo. In tal modo veniva garantita sia la segretezza che la continuità di tale conoscenza.
Una delle domande che mi viene posta più spesso riguarda le tempistiche di realizzazione delle previsioni delle carte. Vorrei dunque tentare di fare chiarezza su questo argomento. Diciamo che genericamente la consuetudine vuole che i tempi massimi di una lettura siano circa 6/8 mesi (o 3 secondo un’altra scuola di pensiero). Esistono poi degli schemi appositi per avere un’indicazione sui tempi in cui si verificherà un determinato evento, oltre al fatto che nei tarocchi ci sono delle corrispondenze tra le carte e i vari periodi dell’anno, cosi come ci sono carte più “lente ” e carte più “veloci”.
Devo però dire due cose: la prima è che per esperienza personale spesso accade che le carte ci parlino di eventi che si verificano poi anche ben oltre i canonici 6/8 mesi; la seconda è che i nostri comportamenti e le nostre scelte possono influenzare molto lo sviluppo degli eventi, una nostra azione può rallentare o accelerare il verificarsi di un dato fatto. Concludo quindi che i tempi delle carte vanno presi sempre come un’indicazione di massima e , una volta fatto il consulto, anzichè predisporci ad un atteggiamento di attesa passiva dell’evento che ci è stato previsto, dovremmo cercare di mettere in atto tutti quei comportamenti che potrebbero favorirlo (nonostante sia chiaro che non tutto dipende da noi) e di conseguenza evitare e correggere quegli atteggiamenti che invece ostacolano il raggiungimento dei nostri obiettivi.. Il destino esiste ma va assecondato
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